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PsicoBox – EP. 7 – Adolescenza

L’adolescenza è una fase molto delicata dell’età, un periodo di transizione tra la fanciullezza e l’età adulta durante il quale si verificano notevoli cambiamenti fisici e psicologici molto complessi, dove i ragazzi e le ragazze iniziano a maturare le proprie idee sul mondo e la vita in generale e raggiungono la maturità sessuale.

L’adolescenza dal punto di vista fisiologico va dagli 11 o 12 anni per le femmine e per i maschi i 12-13 anni fino ai 18-20 anni.

Attualmente però, secondo recenti studi, ci mostrano come in realtà negli ukltimi anni questa fase della crescita ha di molto anticipato il suo manifestarsi, cominciando già verso i 10 anni per poi terminare verso i 24.

Consideriamo quindi che anche la fase precedente a questa e cioè la pre-adolescenza inizia prima, e così da genitori è facile ritrovarsi con figli di terza o quarta elementare già alle prese con queste complicate dinamiche, che passano rapidamente da comportamenti ancora molto fanciulleschi tipici dell’infanzia,a momenti di vera e propria inquietudine adolescenziale e trasformandosi da Dr.Jakil a Mr. Hide nella frazione di un secondo, al punto da lasciare spiazzato anche il genitore più esperto!!!

Ma perché succede questo, ve lo siete mai chiesti?

1. Come tutti i cambiamenti, anche quelli derivanti da modificazioni e fisiche e ormonali, creano inquietudini in coloro che li sperimentano, soprattutto perché hanno la capacità di trasformare le relazionali e tutta la realtà del mondo circostante.

Se ci pensiamo bene, al di la della retorica che vede quegli anni come “spensierati”, è il momento di forte seppur fisiologico, disorientamento. Tutto ciò che conoscevamo di noi stessi, cambia compreso il modo in cui gli altri ci vedono ed hanno a che fare con noi!

2. Un altro motivo è dato dal fatto che l’adolescente si trova a dover sperimentare anche le parti peggiori di questo nuovo sé e verso chi le può proiettare? Solo verso quella persona che diversamente da tutti gli altri, le potrà accogliere ed accettare per pesanti e difficili che siano, i genitori!
Capite dunque quanto sia importante il fatto che questi figli si autorizzino a mostrarci queste nuove ed inedite versioni di loro stessi, come in una vera e propria palestra emotiva.

3. Inoltre sappiamo che il diventare grandi significa anche iniziare a maturare uno spirito critico verso sé stessi, gli altri ma anche verso la società, la famiglia e soprattutto verso le sue REGOLE! Mai come in questa fase l’adolescente ha bisogno di proporre al mondo le proprie regole che naturalmente saranno nuove e spesso di rottura verso quelle dei genitori, da qui lo SCARTO GENERAZIONALE del quale son certa avrete tanto sentito parlare.
Inevitabile anche per consentire al NUOVO DI AVANZARE ed evolvere come individuo ma anche come società… diversamente rimarremmo ad interpretare vecchi ruoli già interpretati da altri.

Quindi come comportarsi?

1. L’atteggiamento del genitore nei confronti del figlio dovrebbe mutare in base alla situazione o al problema che occorre affrontare. Essere sempre rigidi, troppo protettivi o amichevoli non si presta bene a ogni diverso momento della vita di un adolescente.

2. Molto importante negoziare sulle regole ma mai abolirle. le regole devono rimanere se pur diventando più flessibili.
Tante volte per sfinimento alcuni genitori rinunciano a continuare a darle davanti al continuo trasgredirle dei figli. In realtà la regola va comunque data, e questo perché, mi chiederete voi, se poi tanto non viene rispettata?
Perché se c’è una regola che viene trasgredita, dobbiamo sapere che prima è stata comunque introiettata per poi essere violata!
E’ un po’ come giocare una partita, ognuno deve restare nel suo ruolo, quello dell’adolescente è di trasgredire (per crescere deve farlo) e quello del genitore deve rimanere quello di colui che da le regole e che cerca il più possibile di farle rispettare. In questa partita ognuno deve rimanere ai propri posti anche se la tentazione di fraternizzare con l’altra parte è forte.

3. Di fronte alle richieste sempre più pressanti del figlio, l’adulto deve avere una funzione di contenimento. Ciò vuol dire che il genitore deve essere una sorta di “filtro”.

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